Due antiche preghiere in dialetto ponzese dell’800 –
Nei miei ricordi di quando ero bambino ci sono le preghiere della sera. Mia Zia Giuditta Andreozzi – una donnina dolcissima, piccolina e curva, che viveva a casa con noi – si era assunto il compito di farmi recitare le preghiere della sera. La recitazione di queste preghiera – che dovevo ripetere insieme a Zia Giuditta tutte le sere prima di addormentarmi – era per me una specie di tortura a cui non riuscivo a sottrarmi, nonostante tutta una serie di scuse che cercavo di mettere in campo di volta in volta. Inutile far finta di dormire, inventarsi compiti che non ero riuscito a finire o malori immaginari. Non c’era niente da fare, zia Giuditta non mollava fino a quando non recitavo tutte le preghiere insieme a lei.
Il tempo è passato, le preghiere le ho dimenticate, ma non ho mai dimenticato la vecchia Zia Giuditta, classe 1876, china sul mio lettino a sussurrare quelle preghiere in dialetto che parlavano di San Silverio e di un Angiulo forte che avrebbe vigilato sulle porte di casa.
Poi qualche giorno fa, rovistando fra vecchie carte ingiallite dal tempo, ho ritrovato il testo delle due antiche preghiere di Zia Giuditta: le avevo appuntate su un foglio prima che lei morisse nel dicembre del 1972 alla bella età di 97 anni. Le due preghiere appartengono quasi sicuramente alle devozioni recitate in dialatto ponzese tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, come mi hanno confermato mia cugina Civita e mia madre.
Una era rivolta al nostro grande Papa Silverio Protettore e Patrono di Ponza fatto Santo dai Ponzesi prima che dalla Chiesa. L’altra invece colpiva di più la mia fantasia di bambino perchè parlava di un Angiulo forte, che immaginavo con una grande spada in mano davanti alla porta di casa.
Ecco quella a San Silverio:
Preghiera a San Silverio
San Silverio i Ponza
protettore e nostr’avvocato
tu ci libberi da ogni male
famme, peste e guerra,
da ogni luogo d’infermità,
da ogni castigo i chesta terra.
Nui tenimm a Vui per protettore
e pe’ esse liberati a tutti i flagielle
L’altra preghiera, quella che io chiamo dell’Angiulo forte invece faceva così:
Preghiera della sera all’Angiulo forte
Io me cocco
e me so cuccato
a Maria
aggio chiammato.
A lu lietto
Madonna ‘mpietto.
Miezza a casa
l’Angiulo spasa
Alle porte
l’Angiulo forte.
Si è coccose
Isso me sveglia
e me sveglia
cu tant’ammore
cu Gesù lu Salvatore.
franco schiano
Al centro zia Giuditta Andreozzi intorno ai 90 anni