La Candelora – che cade il 2 febbraio – è giorno in cui la Chiesa celebra la presentazione di Gesù al Tempio. Si chiama festa della Candelora perchè si benedicono le candele simbolo di Cristo luce delle genti, come il vecchio Simeone chiamò il bambino Gesù durante la presentazione al Tempio, prescritta dalla Legge giudaica per tutti i primogeniti maschi.
Secondo l’antica tradizione ponzese questi ceri benedetti in chiesa durante la funzione del giorno della Candelora erano poi conservati in casa e venivano accesi, davanti alla finestra,quando si scatenavano i forti temporali e le famiglie erano preoccupate per i loro cari che in quel momento si trovavano per mare in pericolo di vita.
Si accendevano anche assistendo un moribondo, e in qualunque altro momento in cui si sentiva il bisogno d’invocare l’aiuto divino.
Sulla Candelora ci sono una serie di detti e credenze legate al tempo inteso sia in senso meteorologico, che come susseguirsi delle stagioni.
Quando non si potevano seguire le previsioni del tempo con i sistemi moderni (radio, tv, internet, ecc.), erano la memoria e le tradizioni popolari a venire in aiuto dei nostri nonni. Probabilmente nascono così tanti detti e proverbi popolari a cui allora veniva data molta importanza tanto da ritenerli quasi delle regole auree con cui scandire la vita dell’isola.
Di questi detti e proverbi appartenenti alla nostra tradizione isolana ce ne sono tanti.
Poiché siamo nel periodo giusto ricorderemo qui quelli della Candelora:
Cannelora , ‘state dinto , vierno fora
ma se chiove o tira viento
dell’inverno stamma dinto…
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Cannelora cupa
vierno è fernuto
Cannelora schiarata
vierno è cummunciato!
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A Cannelora Vierno è fora!
Risponne San Biase:
Vierno mo’ trase!
Dice a vecchia dint’ a tana: …
nce vo’ ‘nata quarantana!
Cant’ o monaco dint’ o refettorio:
tann’ è estate quann’ è Sant’Antonio!
(Alla Candelora l’inverno è finito! Risponde San Biase ” L’inverno ora inizia!” . Dice la vecchia dentro la tana ” Ne mancano ancora 40″. Canta il monaco dal refettorio ” L’estate arriva quando viene Sant’Antonio”). Ovviamente si riferisce a S.Antonio di Padova che cade il 13 giugno.
A Pasca Epifania
tutt’e ffeste vanno via .
Risponne ‘a Cannelora :
No , ce stongo io ancora .
Un’ultima cosa a proposito da Cannelora: secondo una tradizione ponzese molto antica, che già ai tempi di mia madre era ormai desueta, il giorno della Candelora era l’ultimo per smontare il presepio.
franco schiano