DETTI E PROVERBI PONZESI SUI MESI, LE STAGIONI E IL MARE (1)
Con questa breve raccolta di detti e proverbi ponzesi, vogliamo inaugurare una piccola rubrica che apparirà periodicamente su questo sito.
Non abbiamo nessuna pretesa di fare”concorrenza” ad altre pubblicazioni, tra cui quella insuperabile del compianto maestro Ernesto Prudente. Non tratteremo infatti tutto l’universo dei detti e proverbi isolani. Ci limiteremo solo a quei modi di dire e quei proverbi che dicono delle stagioni (i mesi) e a quelli che hanno un nesso specifico con il mare, i marinai, i pescatori e la pesca.
Il nostro vorrà essere un modesto contributo alla conservazione e alla divulgazione della cultura della nostra isola. Se poi attraverso questa nostra mini raccolta dovessimo riuscire a ricordare a qualcuno dei nostri giovani una piccola parte delle loro radici ponzesi, potremmo ritenerci più che soddisfatti.
Iniziamo con i proverbi e detti di Febbraio, uno per ogni giorno.
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Fevrare curt’ e amare
Febbraio, corto e amaro
Il mese più breve dell’anno ma è spesso anche il più aspro, perchè freddo e ventoso.
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Cannelora , ‘state dinto , vierno fora
ma se chiove o tira viento
dell’inverno stammo dentro.
Alla Canderlora, estate dentro e inverno fuori,
ma se piove o tira vento
dell’inverno stiamo dentro.
E’ la variante in ponzese di un detto diffuso in tutta Italia, che in diverse versioni – a volte decisamente contrastanti – spiega come sarà il proseguimento dell’inverno.
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San Biase, o sole pe’ case.
A San Biagio, il sole per le case.
Meteoreologicamente spesso non è vero perchè è facile che il 3 febbraio non sia una giornata di sole. Il proverbio più probabilmente di riferisce alla primavera vicina e al fatto che il sole, avvicinandosi equinozio di primavera, raggiunge tutte le case, anche quelle con una esposizione più settentrionale.
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Primma i Natale nè fridde nè famme
Doppo Natale fridde e famme…
Prima di Natale né freddo né fame,
dopo Natale freddo e fame.
Fino a Natale non si soffre né il freddo né la fame perchè anche se il tempo è brutto e non si lavorare e guadagnare, ci sono le riserve economiche ed alimentari accumulate durante la bella stagione che in genere durano fino a Natale. Ma poi finiscono e viene il brutto…
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Aria rossa nu’ sci fora
che pierde ‘e nasse
Aria rossa non uscire fuori, in mare,
perchè perdi le nasse.
Anche in questo caso siamo di fronte a un proverbio che cerca di fare previsioni meteo ai tempi in cui non c’era internet. In un certo senso questo detto isolano contrasta con quello nazionale che dice:”rosso di sera bel tempo si spera”. Anche se in questo caso si parla sì di rosso ma non specifica se di sera o meno.
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Si vuò imparà nu figlio puveriello
o piscatore o acchiappa auciello!
Se vuoi un figlio poverello
insegnagli a fare il pescatore o l’acchiappa uccelli!(uccellatore)
Il proverbio sottolinea un volta di più come il mestiere del pescatore fosse da sempre ritenuto poco remunerativo.
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Mare, mare… piglia moglie che ammansuisci!!
Mare, mare… prendi moglie che ti calmi!!
Per dire che quando si prende moglie bisogna calmarsi, farsi passare i grilli dalla testa, abbandonare ogni altra… velleità.
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Amme perze l’ambere e l’esca
Abbiamo perso l’amo e l’esca
Si dice per indicare la cattiva riuscita di un’intrapresa in cui si è investito qualcosa ti proprio materiale o morale.
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Chi va pe’ chiste mare chiste pisce piglia!
Chi va per questo mare prende questi pesci!
Si raccoglie quel che si semina. Ovvero ogni medaglia ha il suo rovescio e ogni impresa il suo rischio.
fs
(continua)