Non solo pastiera di grano e casatielli sono i dolci tradizionali del periodo Pasquale. C’è anche la pastiera di…pasta che appartiene alla nostra tradizione dolciaria pasquale.
La pastiera di…pasta , non ha nulla a che vedere con la pastiera pasquale con ricotta e grano. Si tratta della sua versione ‘povera’: è fatto solo con pasta, uova e zucchero. Oggi appare un dolce insolito, ma anch’esso è arrivato a Ponza da Napoli – insieme ai primi coloni verso la metà del ‘700. Fino agli anni quaranta del novecento, trovare a Ponza il grano e la ricotta era impresa assai ardua e comunque assai costosa, per cui a Pasqua in molte famiglie la pastiera di pasta (e una variante col riso) sostituiva quella col grano. La pastiera di grano fino agli anni della seconda guerra mondiale era una prerogativa riservata al ceto abbiente, che solo negli anni di maggior benessere del dopo guerra è entrata nella tradizione pasquale di tutta la popolazione isolana.
L’Associazione Cala Felci – nell’ambito dell’azione di recupero della tradizione culinaria ponzese del periodo della colonizzazione borbonica, che sta portando avanti da qualche tempo – ha riscoperto la ricetta tradizionale della pastiera di pasta dolce di Pasqua.
Tra le varie ricette, ve ne proponiamo una che secondo noi – essendo la più semplice ed economica – è quella che più si avvicina a quella originale.
Ingredienti:
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250 g di pasta formato piccolo (tipo stelline)
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4 uova
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1 bustina di cannella
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200 g di zucchero
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30 g di burro
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100/200 ml di latte (se occorre)
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sale qb
Procedimento:
Cuocere al dente in pochissima acqua la pasta salando leggermente. Lasciare raffreddare e poi aggiungere lo zucchero, le uova e la cannella. Amalgamare il tutto, se il composto è troppo solido ammorbidirlo con un po’ di latte.
Versate in una tortiera(imburrata) di circa 22cm e aggiungete sulla superficie il burro a fiocchetti. Infine cuocete in forno caldo a 170° per circa 60 minuti o fin quando la superficie non sarà diventata un pochino scura.
Sfornate e secondo i gusti guarnite con zucchero a velo la superficie. Consumate la pastiera fredda.