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Stefania Fantone: il mio stracquo - Ass. Cala Felci

Stefania Fantone: il mio stracquo

EMOZIONI E SENSAZIONI

per guardare in maniera creativa basta guardare con occhio nuovo ciò che normalmente diamo per scontato.                                                                                                                                                                                                                                                                               G.Kneller

face2-1 stone bancing
Guardare con occhio nuovo ciò che il mare  rigetta dopo averlo tenuto nella pancia è l’invito più bello che si possa ricevere…  percorrere con lo sguardo il lavorio delle onde e della salsedine su legno, pietre, plastiche,vetri  generosamente riplasmati da una lunga digestione è un vero e proprio viaggio…questi materiali si presentano con la loro nuova veste dopo che  il mare li ha intagliati- cesellati- consumati…  cullati….  schiantati contro le rocce….  dondolati…. li ha intrisi di luce…..li ha impressi di suoni… li ha nascosti nel buio dei fondali….. li ha prestati alle creature marine ….li ha portati con se come una madre con il feto… DAL MARE NASCE LA VITA!     dalla panthalassa, l’oceano primordiale è nato tutto.     Noi uomini tutt’ora nasciamo pesci, il primo elemento con cui veniamo a contatto è “l’acqua” nel grembo materno….
face15 s fHo camminato lungo le spiagge di Ponza , spettatrice  di questo spettacolo  di linee,di volumi,di colori, gli occhi non riuscivano quasi a contenerne la magnificenza, lo spirito disarmato da tanta meraviglia… dalla ” struggente meraviglia del creato” (P.Paolo Pasolini) . Come accostarsi a tanta bellezza?Come approcciarsi al lavoro sapiente delle onde?Come entrare in contatto con quel cosmo ancestrale?     -celebrandone la bellezza !
Nulla mi era concesso  cambiare a quei tronchi,a quelle pietre  e a tutte quelle cose che avevo preso con me, potevo soltanto contemplarne la bellezza.. potevo soltanto leggerne le storie impresse sulla loro superficie,  come si fa sul volto coperto di rughe di un anziano.  Potevo solo percorrere i segni che lo scorrere del tempo ha lasciato dietro di se. Non sentivo di voler “usare” quei tesori per piegarli al mio pensiero il mare mi sarebbe diventato nemico!  Quando cammino nei “miei” boschi d’Abruzzo ho la stessa sensazione,ci sono luoghi dove la natura è lasciata in pace, dove tutto è in equilibrio,dove ogni cosa è connessa all’altra in una meravigliosa rete della vita .

 

“La rete della vita è un insieme straordinariamente complesso e interconnesso di fenomeni in continua evoluzione”.Fridjot Capra .

 

stone balcing

 

Ho cominciato a “costruire” le linee energetiche “usando” tronchi e legnetti raccolti a terra  allineandoli  per seguire la direzione imposta dalla loro forma … linee energetiche  perchè frutto dell’energia intrinseca nella materia stessa  …linee libere di andare …LIBERE DI ESSERE ! di districarsi all’infinito,,,, naturalmente effimere …soggette a qualsiasi mutamento, IN CONTINUA TRASFORMAZIONE ( metafora della vita) linee uniche   che possono esistere solo in quel luogo e in quel momento..linee irripetibili …mossa dal desiderio di penetrare piu in profondità…. desiderando un dialogo intimo con la materia ho iniziato a praticare lo stone balancing disciplina zen basata sul porre in equilibrio pietre  e massi di diverse forme  disciplina che impone concentrazione e “rispetto”  …..atto di totale umiltà. anche in questo caso sono le pietre a “decidere” ……ho voluto fondere le due esperienze  con un opera che mettesse insieme le due cose…. la magia è stata che i miei compagni di viaggio si sono sentiti coinvolti in questa sorta di rituale   interagendo  con me in questo gioco di equilibri….

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