– Il Rosario del mare –
Qualche post fa abbiamo scritto che la casella di posta elettronica dell’Associazione è stata intasata da numerose richieste di partecipazione a Lo Stracquo di artisti provenienti da diverse località, sia italiane che estere. Eccone una,si tratta di Salvatore Palumbo, che ci scrive così:
Sono Napoletano, nato, cresciuto e pasciuto con il mio amico di sempre, il mare…
Da ormai diversi anni mi dedico all’ arte dello ” Stracquo”. L’ho scritto bene?
Prima con oggetti grossi, ma poi, ogni volta che mi sono imbattuto in storie e letture, di altre persone con la stessa passione, mi sono reso conto che, pur rimanendo un’arte, risultava fine a quell’oggetto e/o ai diversi oggetti di quell’ artista, che magari soddisfacevano la sua passione e la possessione dello stesso. Agli altri riusciva a regalare solo un’immagine di un’oggetto fantastico, ma l’esperienza rimaneva solo visiva, ma proprio in tutti i sensi, anche se venduto rimaneva unico e solo.
Mi sono domandato, ma è possibile trasmettere quest’ esperienza fantastica a tutti, sì, ma come?
Ho perso molto tempo a capire come poter dare, oltre all’ esperienza visiva, anche quella possessiva, a tutti, di un’oggetto, prodotto in maniera standard ma che doveva rimanere allo stesso tempo unico.
Mi sono messo a lavoro, spesi molto tempo e denari, per comprare vari attrezzi e trovare soluzioni, che fino a quel momento in possesso di nessuno o comunque non applicate, vengono usati nella falegnameria tradizionale, ma su legni squadrati, perfetti, non ondulati etc.etc. e non sul legno spiaggiato.
L’ unicità rimane nel legno usato, voglio dire posso fare 300 Rosari, il metodo sarà lo stesso, ma i pezzi saranno sempre diversi tra loro.
Portafoto Il marchio Maremosso
Ecco cosa è per me lo “Stracquo”, non qualcosa che deve rimanere solamente unico, unico ma per tutti, ci vuole amore, pazienza e passione.
Ritengo che questa metodologia può far si che tutti abbiano un’oggetto unico da mostrare, guardare e stupirsi con lo stesso, quando vogliono, io stesso passo molto tempo a guardare un’oggetto, mi rilassa, e non solo parlare di un ricordo vago (che ahimè finirà ) di un’ oggetto visto qualche anno fa da qualche parte.
Barchetta
Il mio sogno è che quello che faccio possa identificare un luogo. Potrebbe essere Ponza? Vedremo…
Portavino, portatovaglioli, portaacqua….
Sarebbe bello vedere questi oggetti in giro e sentirsi dire ” Questo Rosario del mare l’ho comprato a Ponza e solo lì lo trovi”.
Non sono molto bravo a scrivere, ma spero averti trasmesso la filosofia del mio pensiero…
Salvatore Palumbo