(di Carmine Pagano) –
Si sono da poco conclusi i solenni festeggiamenti di S. Silverio, patrono dell’isola di Ponza, con la solita fervente partecipazione dei fedeli ponzesi giunti da ogni luogo, con la processione guidata dall’Arcivescovo di Gaeta, ed a fine serata una splendida esibizione pirotecnica con fuochi a tempo di musica. Di San Silverio si è scritto tanto, ci sono varie tesi sul suo Pontificato e sulla sua morte. La sua storia è molto antica, parliamo di millecinquecento anni fa, era da poco caduto l’Impero Romano e Roma era in mano ai Goti, restava l’Impero Romano d’Oriente a Costantinopoli, ed i soldati Bizantini, con a capo il generale Belisario, sciamavano per il Sud Italia. Le tesi più numerose vogliono che Silverio venne eletto papa nel 536 d.c. e morì tra il novembre ed il dicembre del 537, a Ponza o a Palmarola, quindi tenne il soglio di Pietro per un solo anno. Ma una fonte, a me molto cara, e cioè il Tricoli, ci dice che il Santo morì nel 540, e quindi assolse il suo mandato per oltre quattro anni, e nell’affermarlo cita molte fonti bibliografiche che purtroppo ad oggi sono andate perdute. Mi piace questa ipotesi perché significa che Ponza dal 537 d.c. al 540 d.c. è stata il centro mondiale della cristianità (a Roma regnava un antipapa voluto da Costantinopoli). Il Papa da Ponza ha emesso bolle contro l’eresia, ha consacrato presbiteri, diaconi e vescovi, a Ponza si è tenuto un Concilio, nel maggio del 539, a cui hanno partecipato molti Vescovi venuti dal continente. San Silverio ha continuato a fare il Papa anche se relegato nell’isola. Intanto per sgombrare ogni dubbio, penso che il Santo non abbia mai messo piede a Palmarola, anticamente sia Ponza che Palmarola erano chiamate “Palmaria” da li nasce l’equivoco, San Silverio alloggiava con il suo seguito, presso il grande monastero dedicato alla Vergine di Santa Maria, era un monaco “Benedettino” e come tale indossava il saio, lo indossava prima di diventare papa e lo indosso dopo. Noi siamo abituati a vederlo, nelle immagini sacre, con i paramenti papali, con il cappellone dorato, con il bastone papale e gli ori e gli sfarzi di un Pontefice dell’epoca, ma penso che tali abiti li abbia indossati per pochissimo tempo, era un monaco e come tale si comportava e si vestiva, e sotto il cappellone era “zelluso” (calvo) e la fluente barba doveva essere bianca visto l’età di circa sessant’anni. Quanti Santi monaci abbiamo? Tanti, a partire da San Francesco, Sant’Antonio da Padova, San Pio da Pietralcina, e San Silverio era uno di loro. La sua morte è avvolta nel mistero: saranno stati gli stenti, forse una malattia, ma non si può escludere l’assassinio da parte di un sicario mandato da Belisario, era il 20 giugno 540 d.c. Di certo è che d’allora il Santo è stato sepolto per trecento anni nella cappella del monastero di Santa Maria. Ed è stato subito autore di molti miracoli, il Tricoli ci racconta che innumerevoli pellegrini venivano, da tutto il Continente, al suo sepolcro per chiedere grazie, e questo per tre secoli!! Poi nel 813 d.c. con l’attacco dei pirati siriani che distrussero i monasteri dell’isola e causarono la fuga dei monaci, le reliquie del Santo furono portate via, dove non è dato saperlo, probabilmente in una chiesa romana, lo stiamo ancora cercando e prima o poi lo troveremo.