di Tonino Esposito che ci scrive:
Questa poesia di Franco De Luca la misi in musica diversi anni fa, come altre poesie che pubblicò sullo stesso libro del 1982, la prima che composi fu Ind’ a ‘vernata, poi inverno Isolano, A zzafagna ,Vento, Isolano,Quanno iammo a piglià u vapore ecc.
Ora poichè giorni fa leggevo, che Franco ricordava i tempi andati e gli anni passati e tante cose fatte e che ora possiamo solo ricordare e che anche per l’Isola si è fatto poco e niente, anzi sta scomparendo anche quel pochino rimasto. A noi rimane la rabbia di non poter fare nulla e – impotenti – assistiamo inesorabilmente, col passare degli ann, proprio come nell’isolano, che ricorda solo il bel tempo di gioventù mentre sta arrivando al traguardo e impotente lo assale la nostalgia e la rabbia di non poter più far nulla, ma per fortuna restano i ricordi.
Ciao Frà ti invio Le parole di Isolano musicato e cantato da me.Ti saluto e a presto.Tonino
ISOLANO
Rattrappito nel quotidiano
l’albero mio si ricurva
chinando alla terra le fronde.
Non acchiapperò le rondini radenti
con questa ramaglia contorta
ne’ nasconderò con la rada chioma
il bimbo a caccia di nidi.
Il mio fusto magro si difende
dal vento del mare
e sugge acqua dalla roccia arsa.
Saprò soltanto scheggiare la scure
di chi mi aggredirà
e farlo bestemmiare sudore.
Il mio albero cresce senza seme
come l’erba cattiva
e senza pota:
l’alimenta il dolore.