di Tonino ESPOSITO –
Ciao Franco a te e agli amici di Cala Felci. Ho visto sul sito le bella festa che avete organizzato per il 250° compleanno del nostro bellissimo porto e anche la pubblicazione dei Racconti del Porto. Bravi, continuate così.
Vorrei parlarvi del maestro Anzalone.
Penso che lo ricorderai anche tu, eri adolescente nel periodo in cui è stato a Ponza. Ebbene parlare del maestro Giovanni Anzalone è stata un’idea, in un certo senso indotta da mio nipote Davide, che per passione fa il musicista e suona il 1° Corno nella banda “Città di Anzio”. Verso la fine di Agosto, fu invitato a suonare con la banda “Città di Lanciano” per 3-4 giorni prima in provincia di Pesaro e poi in alcuni paesi della provincia di Avellino, tra cui Montefalcione, paese natale del maestro Anzalone.
Allora spiegai a Davide che Anzalone era stato a Ponza e fu anche il mio insegnante di musica. Poiché sarebbe andato a suonare laggiù, lo pregai di chiedere a qualcuno del posto notizie del maestro. Cosi è stato; infatti: mentre facevano il giro del paese, un signore anziano, che come lui suona il corno nella banda di Lanciano, ha indicato velocemente a Davide (perchè stavano suonando per le vie del paese), quella che era stata la casa del maestro che aveva conosciuto suo nonno, aggiungendo di non averlo conosciuto personalmente, ma di essere certo che quella fosse la casa di Anzalone.
Mio nipote Davide mi ha poi detto che il giorno successivo ritornò sul posto e scattò qualche foto della casa del maestro: al primo piano con tutte le fioriere; mentre la sera ne aveva scattate altre durante la processione per poi mostrarmele.
Sono quelle che invio ben volentieri per farle vedere – tramite il sito – a tutti i miei amici della vecchia banda di Ponza, quando agli inizi degli anni cinquanta (51,52,53) il maestro Anzalone venne ad insegnare e dirigere la vecchia e giovane banda di allora.
Silverio Piscopo, Biagino De Luca, Antonio De Luca, Tonino Esposito, Luigi Ambrosino
Dopo qualche anno entrò anche come insegnante di musica nelle scuole di Avviamento (tipo marinaro) che allora stavano nascendo a Ponza.
I ricordi sono tanti. E’ stata una persona garbata, sempre elegante con giacca e cravatta (a volte la farfalla) e un bel cappello a falde larghe. Un maestro di musica molto competente, alla vecchia maniera, innamorato della musica. Diceva spesso: La musica delle arti è la più bella…”. Insegnò a me e ai miei amici, allora novelli “musicanti”, il solfeggio nella chiave secondo lo strumento che si sceglieva, o che occorreva, dando dignità alla banda. Ognuno sapeva quale nota suonare quando si intonavano gli strumenti con i diversi tagli di tonalità Durante le prove che si effettuavano due volte a settimana – che noi allora chiamavamo ” i cuncierte”. Guai se sentiva suonare forte, allora gridava ad alta voce “pianòòòòò”, e poi aggiungeva pacatamente:”chi suona forte non sa suonare piano, mentre chi suona piano, sa anche suonare forte”. Aveva un orecchio straordinario e sempre pizzicava chi emetteva una nota errata. A proposito di orecchio musicale, ricordo un episodio: stavamo suonando, forse alla processione di San Silverio, e le navi nel porto – anche allora come oggi – suonavano le sirene. Ebbene ci fu la nave di Anzio ” Isola di Ponza” che emise il suo profondo suono e subito dopo il maestro guardandomi rifece il suono dicendo..Re bemolleeee…indicando me; allora io con il corno rifeci la nota, perfetta, Re bemolle.
Con il maestro Anzalone poi suonai diversi strumenti secondo le necessità e le sue decisioni, dal flicorno contralto insieme al mio amico Aniello Coppa, poi il corno insieme al simpaticone Biagino De Luca e poi il basso che prima aveva suonato anche Ferino, ed infine, la tromba di Cirotto(Girotto) Colonna che si era ritirato. Il maestro è stato sempre molto riservato, con noi ragazzi, per questo parlava quasi mai della sua famiglia e del suo paese che chiamava ” Montefaucione” in dialetto della provincia di Avellino. Ricordo che a Ponza abitava vicino Gennarino a Mare nella casa della madre di Franco Feola, detto Franco i Piccino, un caro amico che apprese anch’esso la musica dal maestro : suonava il Sax Baritono.
Il maestro preparò un gruppetto di ragazzi e ragazze delle scuole medie (o avviamento ?) non ricordo bene, per la messa in scena di ” La piccola fiammiferaia ” . Il maestro curò ogni aspetto dell’operetta, dal canto, al movimento e tutto il resto. Ricordo che l’interprete principale era Maria Migliaccio, figlia di Giulio del bar Panoramica, poi Gaetano Sogliuzzo, Dirce, MariaVitiello, Ornella, Biagio Rispoli, e tanti altri ragazzi e ragazze che potrete riconoscere guardando una vecchia foto di allora che mia moglie ha cercato e trovato. Foto in cui oltre a maestro Giovanni Anzalone, ci sono anch’io (in alto a sinistra con i baffi, perchè alla fine della serata facemmo anche una scenetta comica con Catena di Santa Maria ed altri ragazzi).
Per l’operetta ” La piccola fiammiferaia ” io, che avevo finito da poco l’avviamento, verso la fine delle prove venni chiamato dal maestro a suonare il pianoforte, perchè la signora – di cui non ricordo il nome (era una professoressa forse d’ Italiano che poi sposò l’ufficiale postale di Ponza) non riusciva a seguire i ragazzi, soprattutto la protagonista che aveva bisogno di essere accompagnata passo passo. Per fortuna riuscimmo a sistemare le cose e andò tutto bene.
Che dire ancora? I ricordi affiorano alla memoria a mano a mano, sarebbe troppo lungo il discorso e il ricordo del maestro.
Così insieme a tutti i miei amici musicanti e non, che non sto qui ad elencare uno per uno, ma cito per tutti, Luigi Ambrosino, lo ricordiamo con tanta stima e simpatia per averci guidato con serietà lungo tutto il cammino musicale dell’ allora banda di Ponza.
Ed io, in ricordo e omaggio “d’ ù Maest’ Anzalone “voglio dedicargli una mia composizione bandistica dal titolo : ” Rimembranze ” .
Saluto affettuosamente gli amici e compaesani tutti. e a te un abbraccio. Tonino
foto che Davide mio nipote ha scattato di notte durante la processione, infatti si notano le luci delle luminarie.
Questa l’ha scattata il giorno dopo per far vedere meglio la casa del maestro Anzalone che a detta di chi gliel’ha mostrata, dovrebbe essere quella al primo piano dove c’è tutta una balconata di vasi da fiori e al piano terra il portone d’ingresso vicino al negozio “Paradise”.