Negli ultimi giorni si sta dibattendo sul bando per la designazione della Città della Cultura, vinto dai comuni di San Felice Circeo, Ponza, Ventotene.
Tra i tanti punti in discussione, uno ci riguarda in maniera diretta: Calafelci viene citata quale “beneficiaria” del progetto.
Calafelci è stata invitata a dare l’adesione al progetto nel mese di ottobre, al pari di tutte le altre associazioni isolane, come riferisce il delegato alla cultura Enzo Di Giovanni.
Calafelci, non avendo sinora presentato alcun programma o progetto, non beneficia- né potrebbe beneficiare – di alcunché. Le categorie beneficenza-benefattore-beneficio non ci appartengono; siamo sulla scena da 10 anni durante i quali abbiamo presentato progetti, ne abbiamo atteso l’approvazione e li abbiamo realizzati, anche senza il sostegno economico delle istituzioni; talvolta ci hanno impedito di presentarli, ci hanno inseriti nella black list e ce ne siamo fatti una ragione.
Non ci interessano complimenti e giudizi soggettivi, arbitrari e ruffiani, preferiamo attenerci ai numeri; ne cito alcuni:
- Un lavoro rigoroso e costante volto alla scoperta e alla riscoperta di tanti aspetti della storia e della cultura dell’isola
- 4 edizioni di Ponza in Tavola con migliaia di partecipanti
- Tre pubblicazioni (Ponza in Tavola, il catalogo de Lo Stracquo, la raccolta Racconti del Porto)
- 7 edizioni del premio Ponziano Benemerito
- 4500 visitatori alla mostra Lo Stracquo a Ponza e 1500 a Ventotene
- Decine di articoli sulla stampa nazionale e internazionale
- Numerose iniziative condotte lungo l’intero arco dell’anno come ad esempio: la gara dei presepi, la gara delle bancarelle, e tante altre cose che sarebbe lungo elencare.
Continueremo a impegnarci con entusiasmo per Ponza anche in occasione di questo progetto regionale, consapevoli di aver accumulato negli anni un capitale – di esperienza, di soddisfazioni, di riscontri- e non spiccioli di elemosine o beneficenze.