Con una manovra accerchiante operata da ingenti forze, il 12 novembre del 1860 i piemontesi respinsero dentro le mura di Gaeta le Truppe Borboniche che difendevano le colline circostanti. Per la prima volta la piazzaforte di Gaeta viene colpita. Per la prima volta le batterie della Piazzaforte di Gaeta aprirono il fuoco contro i nuovi assedianti che, senza dichiarazione di guerra, avevano violato i confini e mosso guerra al pacifico Stato delle Due Sicilie.
Una data nefasta per Gaeta e per tutto il Sud. Quel 12 novembre fu il primo di 58.400 giorni di inarrestabile decadenza che dura tutt’oggi e dopo 160 anni non accenna ad arrestarsi.
Gaeta da seconda capitale del Regno, prima scalò al rango di semplice piazzaforte fino perdere inesorabilmente tutti i suoi uffici e l’importanza che aveva nell’ambito del territorio in quanto capoluogo di distretto.
Per il resto del Sud iniziò un periodo di spoliazioni e ed emigrazione che non sono mai finite. Hanno cambiato solo pelle e modus operandi. Prima smontavano le industrie del sud per rimontarle al Nord. Dopo facevano finta di fare il contrario: gli imprenditori del nord facevano finta di aprire nuove industrie al Sud – intascando milioni di miliardi – al Sud che immancabilmente chiudevano dopo pochi anni, a furto consumato. Prima emigravano poveri contadini ignoranti rimasti senza terre. Oggi emigrano giovani con Laurea e Master.
Insomma la colonizzazione iniziata quel 12 novembre del 1860 col primo colpo di cannone contro le mura di Gaeta, l’ultimo caposaldo del Regno del Sud non è ancora cessata e non so se un giorno finirà.
Oggi 12 novembre giorno di lutto per tutti i popoli del sud…