In questi giorni usiamo molto spesso la parola AUGURI. ma che significa esattamente?
Per chi avesse curiosità di sapere perché si parla di “auguri” (io l’ho scoperto grazie al mio amico Giuliano Imondi, dotto appassionato antichista romano) dirò che la parola viene dalla radice fonetica latina “aug” [una autentica radice arcaica latina, sebbene possibilmente influenzata dall’Etrusco], che si applica ai concetti di “accrescimento”, come “augmentum=aumento”, o anche “Augustus=colui che è accresciuto [in prestigio e/o onorabilità, o, addirittura, accresciuto oltre la natura umana per avvicinarsi agli Dei]”; etc. Quindi dire a qualcuno “auguri” significa dirgli: che tu sia accresciuto rispetto a quello che sei ora…
Oggigiorno ne abbiamo dimenticato il significato originale e «fare gli auguri» a qualcuno significa semplicemente desiderare, sperare, auspicarsi che le persone, a cui li destiniamo, ricevano il bene, la felicità, cose positive, passino momenti lieti o cose simili.