50 miglia tra Ponza e Procida- Studenti coi baffi

Ricciolino dal baffo scuro, Cristofaro dal baffo bianco, presentatevi.

Ricciolino: Antonio Ricciolino Vitiello, classe 1958, nato a Ponza. Ricciolino è il mio secondo nome, non un soprannome. Sono proprietario dell’edicola di giornali a Sant’Antonio e ho un’agenzia di pompe funebri. 
Cristofaro: Cristofaro Tagliamonte, nato a Ponza nel 1952, pensionato. Sono stato fanalista dei fari di Ponza, uno degli ultimi. La “razza” dei fanalisti ponzesi si è estinta definitivamente con il pensionamento di Silverio Montella, qualche mese fa.


novembre 2020: foto di gruppo con i discendenti dei fanalisti di Ponza in occasione dell’apposizione di una targa sul faro della Guardia, per iniziativa di Biagio Vitiello

Voi, insieme a tanti ragazzi di Ponza e di Ventotene, siete stati destinatari di un progetto messo a punto dal capitano Almerindo Manzo, procidano, presidente dell’ENEM (Ente Nazionale Educazione Marinara). Avete frequentato il triennio dell’istituto professionale a Procida come convittori; molti di voi hanno proseguito gli studi e hanno conseguito il diploma all’Istituto Nautico. Dove alloggiavate? Qual è stato il vostro percorso scolastico?
Ricciolino: Io stavo alla pensione Riviera. Sono arrivato a Procida dopo aver frequentato la scuola media a Ponza, ho fatto il triennio al professionale, ho preso il diploma da capitano di coperta.
Cristofaro: Io sono capitano di macchine. Dopo la scuola media sono rimasto fermo qualche anno, volevo diventare fanalista e aspettavo che fosse pubblicato il bando di concorso; poi, visto che il bando tardava ad uscire, decisi di iscrivermi alla scuola di Procida. Il bando fu pubblicato l’anno successivo a quello del mio diploma. 

Se non aveste avuto l’opportunità di andare a convitto a Procida, avreste continuato gli studi?
Cristofaro: No, io avevo già interrotto gli studi. Vengo da una famiglia di fanalisti, volevo proseguire nel solco della tradizione familiare.
Ricciolino: No, non credo che avrei proseguito. Vengo da una famiglia di commercianti, avrei trovato un’occupazione nell’ambito delle attività della mia famiglia. 

foto di gruppo con il cardinale D’Urso e il professor Arcangelo Esposito; il primo studente a destra, seduto, è Gianpiero Vitiello, fratello di Ricciolino

Dopo il diploma avete avuto esperienze di navigazione?
Cristofaro: No. Mi diplomai, l’anno successivo feci il concorso per diventare fanalista, lo vinsi, rimasi per due anni a Lampedusa poi ottenni il trasferimento a Ponza. Mio fratello Costantino, che è del 1955, ha frequentato le scuole a Procida e ha sempre lavorato sulle navi.
Ricciolino: Non ho mai navigato. Dopo il diploma si presentò la possibilità di entrare nella flotta Lauro ma, nello stesso periodo, mia madre avviò questa attività- l’edicola di giornali a Sant’Antonio- e io cominciai ad occuparmene. Anche mio fratello Gianpiero ha studiato a Procida; è stato vigile urbano al comune di Ponza.
Cristofaro: Anche Silverio Montella, l’ultimo fanalista, ha seguito lo stesso percorso scolastico.

Aveste difficoltà di inserimento a Procida? Partecipavate alle riunioni tra ragazzi, alle feste?
Cristofaro: Procida ci ha accolto a braccia aperte.
Ricciolino: Eravamo bene integrati, facevamo sport, io ero nella squadra di pallavolo. Non ho ricordi di feste, avevamo la ritirata prima dell’ora di cena.

Cristofaro Tagliamonte all’ingresso del Faro della Guardia (foto Enzo Di Fazio)

Il rendimento scolastico com’era?
Ricciolino: Al professionale non ebbi nessun problema, le attività pratiche erano prevalenti. Al Nautico ebbi problemi con l’italiano, venivamo da famiglie in cui si parlava solo il dialetto e, all’epoca, l’apprendimento avveniva esclusivamente a scuola, non c’erano altri canali. Provenivamo da un contesto culturale povero.
Cristofaro: Accedevamo al Nautico senza sostenere l’esame integrativo, frequentavamo una quarta classe sperimentale.

Siete tornati a Procida dopo il diploma? Avete contatti con i compagni di scuola?
Cristofaro: No, sono tornato solo per ritirare il diploma. Sarebbe bello ritrovarsi adesso.
Ricciolino: Neanche io sono più tornato. Dovremmo organizzare una rimpatriata, basterebbe noleggiare un’imbarcazione e fare un salto lì.

Chi erano i compagni di scuola più vivaci?
– Eh … Aniello la Bestia, Vito il Lupo: insieme erano imbattibili. Cosa combinavano? Vallo a chiedere a loro, ne hanno di cose da raccontare! 

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