Ventotene. 9 agosto. Nei locali della Sala Polivalente di Ventotene, sede della mostra “Lo Stracquo”, il prof. Paolo Cutolo, direttore della Biblioteca Comunale di Ventotene “Marco Maovaz” ha tenuto una conferenza sul tema: Il “Porto romano di Ventotene e la marineria romana”. Più che di una “conferenza”, si è trattato di una chiacchierata estiva: la biblioteca comunale infatti intende richiamare l’attenzione del pubblico su temi importanti per la conoscenza storica dell’isola o di portata culturale più ampia, ma con un tono colloquiale, in un’atmosfera di relax, circondati da un ambiente suggestivo.Questa chiacchierata segue quella dedicata a L’ergastolo di Santo Stefano e il riformismo illuministico dei Borbone,e a Dante: umanità e politica (Celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri).
Il prof. Cutolo ha iniziato descrivendo la progressiva affermazione del dominio romano sul Mediterraneo, dalla I guerra punica ad Augusto. La raggiunta sicurezza sui mari è il motivo per cui viene colonizzata nella prima età imperiale l’isola di Ventotene, scalo per le rotte marittime nel mezzogiorno d’Italia.
La colonizzazione romana dell’isola, ha fatto notare il prof. Cutolo, era incentrata sulla costa, a differenza di quella borbonica, che si sarebbe sviluppata all’interno. La descrizione del porto romano di Ventotene e dell’approdo di Cala Rossano alla villa imperiale di Punta Eolo, ha comportato l’illustrazione delle tipologie di navi cheattraccavano sull’isola – soprattutto le onerariae, navi da carico a vela, ma anche le galeae, navi militari a remi, adibite alla scorta di personaggi importanti – e dei relitti disseminati sui fondali dell’isola.
Non sono mancati aneddoti sul rapporto dei Romani col mare: dai bikini delle ragazze alle nuotate di Cesare.