I freselline da Russielle

I freselline pepe e ‘nzogne da Russielle! Che meraviglia! Una bontà della nostra isola. Un’eccellenza gastronomica, come si direbbe oggi.

Fino ai primi anni settanta a Ponza e, un po’ di più, a Le Forna  ancora qualche festa di nozze si faceva in casa.

Il festino, u festine.  Una o due stanze svuotate dei mobili fungevano da sala da ballo. Tutt’intorno alle pareti le sedie, dove ci si appoggiava un attimo tra un ballo e l’altro; dove le ragazze aspettavano il cavaliere che le invitasse a ballare. Il complessino, di tre o quattro elementi  in un angolo, eseguiva un ballabile dietro l’altro. Generalmente  non c’era il cantante, non si usava. Solo valzer, tanghi e mazurche e qualche lento oltre all’immancabile quadriglia.

Negli anni settanta, nei matrimoni, stranamente  avevano scarso spazio balli come il cha cha cha, twist e hully gully, che pure imperavano da anni.

Non si usava il buffet, ma camerieri improvvisati facevano il giro con i vassoi.

Prima uscivano le guantiere con i dolci: le paste fresche e le paste secche, a cui seguivano quelle con il liquore. Generalmente si poteva scegliere tra un vermouth e una marsala.

Poi c’era il giro col salato. Quando ancora non esistevano rustici e pizzette congelate, le famose freselline pepe e ‘nzogne da Russielle dominavano la scena, non mancavano mai! Erano un po’ più piccole di quelle in commercio oggi, ma egualmente e forse anche più buone (ma forse il ricordo è distorto del tempo). I freselline erano accompagnate da salame,  provolone Auricchio o provoletta.  Un buon bicchiere di vino rosso d’inverno e bianco d’estate, completava il giro.

Non so perché, ma era la cosa che tutti aspettavano di più.

Anche oggi quando le mangio  – le famose freselline da Russielle – non posso fare a meno di ricordare quei festini.

Buone freselline a tutti!

franco schiano

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