Il vino cotto secondo la tradizione ponzese serviva principalmente come accompagnamento alle zeppole nel periodo natalizio; più esattamente le zeppole venivano intinte nel vino cotto e poi mangiate.
zeppole e vino cotto
Nel tempo l’uso del vino cotto si allarga e viene usato anche come vino da dessert, utilizzato per la preparazione di dolci, come i biscotti al vino cotto, oppure in cucina per insaporire carni ed altro.
Inoltre il vino cotto rappresentava il segno dell’ospitalità e servito nelle grandi occasioni.
Il vino veniva usato anche come rimedio per alcuni malanni come ad esempio il raffreddore, gli eritemi dei bambini, per la pelle e l’alito pesante. Veniva usato spesso come energetico per recuperare forza ed energia o per occasioni particolari. Ricordo che da bambino durante l’estate mi fratturai una gamba. A settembre mi portarono a pigiare l’uva e poi mi massaggiavano la gamba col vino cotto . – Il mosto e il vino cotto ti rinforzano la gamba – mi dicevano.
Il vino cotto è un vino dolce e forte, dal colore variabile dal rosso al biondo nocciola, limpido e dal profumo fruttato, dal sapore in equilibrio fra acidità e dolcezza, ha una gradazione alcolica che può arrivare fino ai 15°.
una fase della lavorazione
Purtroppo di vino cotto a Ponza se ne fa sempre meno, anche se per fortuna ancora c’è chi tiene accesa la fiammella della tradizione-.
Una di queste fiammelle di tradizione ponzese del vino cotto la tiene accesa la mia amica Monia Sciarra che il suo buonissimo vino cotto lo fa così:
Il vino cotto si ottiene dalla pigiatura e pressatura delle uve; il mosto viene messo in caldaie e fatto bollire lentamente a fuoco diretto per almeno 6-7 ore. Durante la cottura produce una schiuma che viene man mano eliminata, fino a ridurlo a 1/5 del suo volume iniziale. Dieci litri di mosto diventano due litri di vino cotto.
operazioni di filtraggio – la pentola a fine cottura
Una volta terminata la cottura, e raffreddato il vino si filtra e si imbottiglia in damigiane o bottiglie asciutte e pulite.
u scappucce…. il vino nelle damigiane
FRANCO SCHIANO