Michele Regine era nato a Ischia nel 1901, primogenito di una famiglia di orefici; a Napoli, in quel caleidoscopio che era il Borgo Orefici, aveva imparato il mestiere di orafo e di orologiaio. Credo che lì, nelle viuzze tra il Porto e l’Università, abbia appreso quel suo modo di essere generoso e amico di tutti, compare (di battesimo o di cresima) di molti poveri sfortunati perché, diceva, “una cumparizia non si nega a nessuno”.
Tornò a Ischia, si sposò, aprì un bel negozio sul corso, ebbe due figlie – la terza sarebbe nata molti anni dopo- e, non ancora trentenne, scoprì che quell’esistenza gli stava stretta.
Lo scrittore Norman Douglas descrisse in Summer Islands la malìa che le isole di Ponza e di Ventotene esercitano su chi guarda il tramonto da Forio. All’epoca c’era un collegamento regolare tra Ischia e Ponza; Douglas si imbarcò alla ricerca di mondanità e di piaceri proibiti, ne ricavò una cocente delusione e ripartì alla volta di Capri.
Michele Regine partì con la sua valigetta di preziosi, esplorò il mercato- interessante perché i ponzesi benestanti dotavano le figlie di un ricco corredo in oro e brillanti, conobbe persone con cui instaurò rapporti di amicizia fraterna, chiuse l’attività a Ischia e, con moglie e figlie, si stabilì a Ponza.
Fu orefice, agente della Span, commerciante di bombole di gas, aprì il cinematografò su via Corridoio. Morì nel 1979.
Michele Regine era mio nonno.
Nelle amicizie era generoso e trasversale.
Urgentino
Il divanetto in vimini del suo negozio veniva spostato in strada nelle serate estive e lui, anche quando fu costretto alla sedia a rotelle, accoglieva allo stesso modo raffinati turisti e i suoi tanti cumparielli. Si alzava la coppia di romani elegantissimi, lei bella come i gatti persiani che portava a spasso, e si sedeva Urgentino per scambiare due chiacchiere con ‘u Cumpare.
Succedeva sul corso Pisacane di tanti anni fa.
Le imposte erano di vero legno; il Nonno e io, in cappotto e cappello, ce ne andavamo a spasso.
Rita e il Nonno
continua…
Rita Bosso