Oggi Repubblica (edizione Napoli) pubblica un articolo sul conferimento del premio Ponziano Letterario a Enzo Striano.
di Rita Bosso
Sabato 31 agosto sarà assegnato il premio letterario Ponziano a Enzo Striano, lo scrittore napoletano scomparso nel 1987. La premiazione avverrà alle 21 sul piazzale della chiesa del porto di Ponza.
“Il premio Ponziano – spiega Franco Schiano che ne è l’ideatore – è il tributo a un autore che ha avuto con Ponza un rapporto profondo, improntato alla discrezione e alla riservatezza. Molti di noi rileggeranno in questa occasione il romanzo-capolavoro di Striano, Il resto di niente; altri lo leggeranno per la prima volta e lo ameranno, come è inevitabile che accada. È tra le opere più significative della letteratura italiana del Novecento e ha, per noi isolani, un’importanza particolare perché racconta la Napoli illuminista e riformatrice in cui maturò il progetto di popolamento di Ponza e di Ventotene, un esperimento sociale di cui conosciamo solo qualche aspetto.”
Enzo Striano arriva a Ponza nel 1957; è già una figura di spicco negli ambienti culturali napoletani, ha pubblicato racconti, è stato redattore de l’Unità, ha fatto parte del gruppo di studenti con cui il matematico Renato Caccioppoli amava intrattenersi e discutere. Sta lavorando al romanzo Giornale di adolescenza, dà forma alle inquietudini adolescenziali del protagonista Mario sullo sfondo di una città che vive gli anni del fascismo e la tragedia della guerra. Giornale di adolescenza è un romanzo di formazione bello e complesso, in cui l’autore mostra di avere assimilato ed elaborato la grande lezione del realismo europeo: non perdere di vista la foresta per concentrarsi su un solo albero, non trascurare l’albero per descrivere la foresta.
A Napoli Enzo Striano ha conosciuto una bella studentessa ponzese, Mimma Martinelli, e se ne è innamorato; la raggiunge a Ponza, la Ponza di sessant’anni fa: “Nuotavamo nel porto, sulla spiaggia di Frontone i vigneti lambivano il mare” ricorda oggi la signora Mimma.
Striano vive l’isola lontano dalla nascente mondanità, in una dimensione intima e familiare, come mostrano le foto. La prima è del 1958: i due fidanzati prendono il sole sulla spiaggia di Sant’Antonio, sotto la casa di lei; si sposeranno nel 1961. Nell’altra foto, del 1975, lo scrittore è sulla spiaggia di Giancos con due dei suoi tre figli.
Dell’isola, ove oramai è di casa, Enzo Striano coglie la bellezza aspra e selvaggia; Ponza Eea evoca il ricordo di Scherìa, l’isola dei Feaci dalla natura rigogliosa, dall’ospitalità perfetta che esprime al meglio i valori della grecità. Ne scrive nel racconto Odisseo e Nausicaa, sinora inedito:
«Erano strani vigneti.
Non curati dall’uomo, poiché irregolarmente disposti o troppo ricchi di sarmenti.
Qua e là pendevano intricati viluppi di tralci e le foglie, numerose e spesse, non dovevano aver mai subito potatura.
Nascosti, nel gonfio del fogliame, grappoli doviziosi offrivano lunghi chicchi biondi e intoccati.
Appena sparsi di polvere, taluno rigato da una ragnatela… Eppure meravigliosi e sani, senza segno di volatile o insetto.
Odisseo ne colse.
Nonostante il fremere impaziente delle proprie labbra, volle scrutare gli acini da vicino, percorrerli con le dita.
La pelle d’oro divenne lucida e liscia: s’intravedevano venature di succo.
Era uva meravigliosa, la più straordinaria uva selvaggia che Odisseo avesse mai veduto, o assaporato.
Dolcissima, pregna… L’uomo, colma la bocca, pensò agli stenti raspi che in Itaca talvolta nascevano tra i sassi, senza riuscire a maturare per beccato d’uccelli, rodio d’insetti o mani di fanciulli.
Quando fu sazio tuttavia ebbe più forte il desiderio d’acqua fredda.
Il sapore zuccherino dei chicchi gli aveva attenuato l’arsura, lasciando in cambio un pizzicore sottile».
Il premio letterario Ponziano è organizzato dall’associazione Calafelci; il presidente Massimo Casalino e la curatrice degli eventi Monia Sciarra spiegano: “Esploriamo la storia delle isole Ponziane attraverso l’arte: le arti figurative con Lo Stracquo, la gastronomia con Ponza in Tavola e, da quest’anno, la letteratura.”
Dal 30 agosto al 3 settembre le spiagge e le strade di Ponza ospiteranno la seconda edizione de Lo Stracquo, l’arte che viene dal mare, art-experience ispirata alla raccolta e al riutilizzo dei materiali trasportati dal mare; la pratica era in uso lungo tutte le coste del Mediterraneo sino alla metà del secolo scorso ma nelle isole ponziane assunse rilievo e caratteristiche particolari. Il recupero dei materiali stracquati a riva diventa ora esperienza d’arte: otto artisti giungeranno sull’isola, andranno a fare lo stracquo lungo la costa, realizzeranno installazioni con il materiale recuperato e le esporranno nei giardini dell’hotel Santa Domitilla, dove resteranno sino al 30 settembre. Il vernissage è alle ore 20 del 30 agosto, con la presentazione delle opere di Publia Cruciani.
Gli eventi si inseriscono nella rassegna Il mare di Circe che coinvolge Ponza, Ventotene e San Felice Circeo, le tre località a cui la regione Lazio ha attribuito il titolo di città della cultura per il 2019.