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Ponza celebra Beniamino Verde, sindaco gentiluomo di Ventotene - Ass. Cala Felci

Ponza celebra Beniamino Verde, sindaco gentiluomo di Ventotene

Ponza celebra Beniamino Verde, sindaco gentiluomo di Ventotene

Un premio e un libro degli archeologi Giovanni Maria De Rossi e Salvatore Medaglia alla memoria del primo cittadino morto nel ’99

di CARLO PICOZZA

È stato assegnato Il premio “Ponziano benemerito” e dedicato il primo volume di una collana sull’Archeologia di Ventotene a Beniamino Verde, già sindaco dell’isola dal 1983 fino all’estate del 1999 quando, in un incidente stradale morì con il suo vice, Nino Montano, mentre insieme facevano rotta, “in Continente”, verso la prefettura di Latina per una riunione di lavoro.

Il Premio è tanto più significativo perché ideato a Ponza, la maggiore dell’arcipelago, quasi a sfatare la vulgata dei rapporti asprigni tra le due isole. Ne fa fede anche il ricordo scritto “sull’amico Beniamino”, dal sindaco ponzese, Franco Ferraiolo. “Verde – spiega Franco Schiano, ideatore del Premio – interpretava al meglio le attese della gente delle Ponziane, perciò ne rappresentava le aspirazioni e ii tratti”. Del “Ponziano benemerito”, giunto all’ottava edizione, sono stati insigniti anche Montano, il diplomatico Emilio Iodice, l’ex presidente della Regione Lazio, Gabriele Panizzi, lo skipper imprenditore Luigi Vitiello e, per la sezione letteraria, lo scrittore Enzo Striano. Organizzato dall’Associazione Cala Felci – animata, oltre che da Schiano, da Rita Bosso, Monia Sciarra, Massimiliano Casalino – il Premio viene assegnato a quanti, “con lo spirito di sacrificio dei primi coloni borbonici delle Ponziane” – hanno concorso a migliorare la qualità della vita delle genti dell’arcipelago.

Il libro dedicato a Verde e firmato dagli archeologi Giovanni Maria De Rossi e Salvatore Medaglia, costituisce l’introduzione ad altri sette volumi (i primi due sono usciti insieme per i tipi di “Archaeopress” di Oxford) che si presentano come il rendiconto di trentacinque anni di ricerche e venti di scavi sul patrimonio storico, vecchio di oltre duemila anni, della seconda isola dell’arcipelago ponziano. La suggestione più avvincente è nell’ipotesi della primogenitura del nome di Ventotene: non da Pandataria, come si è sinora scritto e riscritto, e che vuol dire dispensatrice di ogni bene, impensabile nella realtà, ma da un toponimo, lascito probabile dei naviganti del Medio Oriente, che nel secondo millennio, prima dei Greci, si aggiravano nel Mediterraneo: pandu-taru che in lingua accadica, per esempio, vuol dire scoglio che gira intorno, una definizione, insomma, più rispondente alla conformazione topografica dell’isola.

“Nell’ottavo secolo – spiega De Rossi che di Verde è stato amico e tra i ollaboratori culturali più stretti – i coloni greci, trovando in loco questo nome lo trasformarono, per assonanza fonetica, in Pandataria, una rielaborazione libera, semplicistica e astrusa dalla realtà. È merito di Beniamino Verde la promozione di una politica culturale che, insieme con le ricerche, ha visto la nascita di un parco archeologico e di un museo che ancora avvincono non solo il visitatore più curioso e avveduto”.

 

fonte : repubblica.it

Ponziano Benemerito

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