Procida concorre al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022; lo sforzo organizzativo è imponente, la comunicazione passa attraverso un sito web, attraverso i social (Facebook, Twitter, Youtube, Instagram), attraverso la stampa e la televisione.
Lo slogan del progetto, La cultura non isola, è variamente declinato nei talk on line trasmessi sulla pagina facebook; lo screenshot si riferisce al quarto, dal titolo Procida Ispira, in cui si sono confrontati un critico letterario (Filippo La Porta), un fotografo subacqueo, un esponente dell’amministrazione comunale, l’editore-libraio-organizzatore della rassegna Procida Racconta, una scrittrice-costumista di origine procidana (Elisabetta Montalto). Ne è scaturita una riflessione pacata, profonda, interessante. In questo, come nei talk on line precedenti, mi è sembrato che i procidani, da bravi uomini di mare, tengano saldamente il timone nelle loro mani, pur avvalendosi di professionalità e di competenze “forestiere”.
L’isola è intesa non solo come luogo fisico ma anche nell’accezione esistenziale ed antropologica; ne deriva il coinvolgimento di tante località di mare e il sostegno attraverso gesti simbolici: il varo di una barchetta di carta, i raggi di luce che da Lacco Ameno e dalle località flegree puntano verso il porto di Procida.
Il 18 gennaio sarà scelta la Capitale Italiana per la Cultura 2022; qualunque sarà l’esito, Procida sta giocando una splendida partita.