Il Ristorante Il Gambero – in quegli anni c’era il ristorante di Valerio Soriani dove ora c’è la farmacia Mazzella.
Valerio, di origini emiliane arrivò a Ponza nei primi anni sessanta come allievo della Scuola Alberghiera che per qualche anno il Prof. Baridon organizzò sulla Torre, prima di trasformarla in albergo. S’innamorò di Ponza e di una ponzese che sposò: Maria Assunta Aprea, una ragazza che abitava a S. Maria. Dopo un’esperienza lavorativa al Timone di Peppino De Gaetano (altra colonna del turismo ponzese), non ricordo se prima o dopo il matrimonio, aprì il ristorate Il Gambero. Un locale che fino a quando è stato aperto ha avuto un ruolo da protagonista nel panorama gastronomico ponzese e in quel grande microcosmo ch’era la piazza.
Rispetto all’Ippocampo, si poneva a un livello più nazional-popolare, ma era sempre stracolmo di clienti per merito della bravura e la simpatia di Valerio e di una cucina dal gusto deciso. Ragazzo sveglio, intraprendente e generoso, sempre in prima linea in ogni iniziativa, seppe in breve tempo conquistarsi l’affetto e la simpatia di quanti lo hanno conosciuto. Affiancato dal fedele Giuseppe Pepe di Ventotene, nei periodi di punta riuscivano rinnovavate i tavoli anche tre volte in una serata.
Ricordo che in una di queste serate super affollate, non rammento in quale dei tre turni, cenai con un amico al Gambero. Quando gli chiesi il conto, non mi fece pagare dicendomi:
-Franco non ho tempo di fare il conto.
– Ti ringrazio molto Valerio, ma non posso accettare, se non altro perché non facendomi pagare mi togli il piacere di tornare quando voglio. Fammi pagare, ti prego – insistetti con fermezza.
– Tu non ti preoccupare, torna quando vuoi, io non ci perdo niente. Qualcuno pagherà per te. – mi rispose con aria misteriosa – Anzi, mentre esci ringrazia quel tavolo da quindici laggiù – aggiunse con decisione condita di un sorriso, mentre con un cenno indicava una tavolata sistemata quasi in mezzo alla piazza.
Un modo elegante per non farmi pesare troppo il fatto di non avermi fatto pagare il conto.
Effettivamente passando davanti a quel tavolo, mi sentii in dovere di lanciare un “Grazie”; ancora oggi ne sono quasi sicuro, mi parve di sentire anche un” Prego”.
Finita l’esperienza ponzese Valerio si traferì a Latina dove trovò prematuramente la morte in un tragico incidente stradale.
continua…