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Quel Concerto di Natale del ‘96 - Ass. Cala Felci

Quel Concerto di Natale del ‘96

Caro Franco amico mio, siamo arrivati a Natale anche quest’anno con l’aiuto di Dio.Come è ormai nostra bella consuetudine voglio inviarti un brano natalizio, che tu certamente  conosci, ma che sono certo farà piacere riascoltare a te e a tutti i lettori di Cala Felci. Legato a questo brano particolare voglio  raccontare  un aneddoto  che tu certo ricorderai

Durante l’Immacolata , si parlò insieme a Franco De Luca, Luigi, Vittorio e tutti gli altri della nostra comitiva, di fare un saggio o una specie di concerto con tutti i canti di Natale che conoscevamo, appena dopo Natale. Ripartii per casa di Lavinio e tornai per il 27/12 . Se subito la sera stessa iniziammo le prove, cosi pure la sera del 28 . Decidemmo di fare il concerto il 29 sera. Quella sera eravamo in tanti , 30 o forse più. Tutti entusiasti ed emozionati. Avevamo fatto solo 2 sere di prove ed eravamo ben consapevoli che rischiavamo una figuraccia. C’erano diverse donne sposate e non: nomino una per tutte Angelina De Luca , voce bianca e solista insieme alla figlia di Apollonia (Marilena se ben ricordo). Poi noi tutti, gli uomini, sposati e non. Mancava una voce importante , quella di Antonio De Luca (Ciacione) che era andato in Toscana dai parenti della moglie. Peccato, perchè la voce di Antonio per le terze e basso era ottima. Comunque c’è la cavammo benissimo.

Quella sera del concerto del 29/12/1996, la Chiesa era gremita. Franco De Luca che presentava e illustrava i canti, dopo un breve saluto,  annunciò  il primo canto:” Notte Santa”…

Io  che suonavo l’organo tutte le volte che  tornavo a Ponza, con il permesso di Giovannino organista della parrocchia,  avevo predisposto ogni cosa e quindi iniziammo il canto.

Man, mano  che il canto andava  avanti, mi accorsi che le voci cominciavano ad accusare affievolimento ed io vedevo i volti di alcuni affaticati. Comunque i “ragazzi” fecero l’impossibile e si arrivò alla fine del brano. Cos’era successo? Seduto accanto a me c’era Silverio, il figlio di Vittorio Spignesi allora ragazzetto, che badava all’apparato di registrazione che Vittorio aveva installato per registrare tutto il concerto. Silverio, chissà perchè,  senza che me ne accorgessi, aveva spostato, forse senza rendersene conto, il traspositore dei toni portandolo al massimo. Quindi i cantori furono costretti a cantare con una tonalità più alta di 3 semitoni, ( era una tonalità era molto alta e le voci arrivavano alle stelle). Scoperto l’arcano, Franco lo spiegò al pubblico e come compenso ricevemmo un altro fragoroso applauso.

Cosi Franco, Luigi, Tommasino, io e tutti gli altri, ricordiamo sempre  lo scherzetto di Silverio ogni volta che cantiamo, ascoltiamo o si parla di “Notte Santa”.

C’eri anche tu e ricorderai che nella chiesa della S.S.Trinità, un brivido prese tutti noi per un attimo, ma poi portammo a termine “Notte Santa” egregiamente, e tutti gli altri canti  del concerto. La registrazione che invio a te e ai lettori tutti di Cala Felci  è proprio quello di quella sera del lontano 29 dicembre 1996 a Ponza. Lo sforzo per raggiungere le alte tonalità è evidente.

Non mi resta che augurare a tutti gli amici di Cala Felci i miei più cari e sinceri auguri di Buon Natale  e festività, e a te caro Franco un abbraccio e l’augurio di cuore come tu desideri per questo Natale e Anno nuovo e ti voglio salutare come faceva mia nonna con me: “a Madonna t’accumpagne e Dio te ‘benedice” caro Franco. Buon Natale e buon ascolto. Ciao

                                                                    Tonino Esposito

          Notte Santa

Notte santa per gli umani

sei la gioia, sei la vita,

notte santa sei fiorita

come fior d’eternità.

Tu sei placida sei chiara,

tu sei tacita, sei lieve,

sotto coltrici di neve

sei splendor d’eternità.

      La nel cielo, ad una ad una,

      brillan terse più dell’oro

      le tue stelle che decoro    .

son stanotte sol per te.

      Giù nel mare sconfinato

      or riposa una gran pace,

      pure il vento tutto tace,

      tutto è placido per te.

O ch’io ascolti in questa notte

solo i palpiti del cuore

di Gesù mio dolce amore 

che si strugge sol per me.

Il tuo palpito, o mio Dio,

esso solo regge il mondo                                                                                              “è per questo che è profondo

 il silenzio intorno a te.   (2v)

     Batti,batti o divin cuore,

     batti,batti o Dio d’amore.

     batti, batti e se non t’amo

     non son degno più di te.   (2v)

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